Giorno 1: Tokyo ci da il benvenuto con un cielo azzurro e poche nuvole, forse un premio per le 12 ore di volo. Atterriamo leggermente in ritardo, ma a parte questo il volo BA da Londra è stato abbastanza piacevole: il personale era molto gentile e la scelta di film, serie e musica ampia (ma tutta in lingua inglese, una batosta per Lui), solo il cibo era alquanto rivoltante, ma stiamo pur sempre parlando di un volo inglese.
Sul volo avevamo già compilanto la landing card e il format per la dogana, quindi arrivati al controllo passaporti non incontriamo particolari problemi: dopo averci scattato la foto e preso le impronte digitali otteniamo il nostro visto temporaneo di 90giorni. Diversa la faccenda alla dogana dove, sebbene non ci sia nulla da dichiarare, l’ufficiale vuole vedere la prenotazione dell’hotel, la guida e ci riempie di domande in un inglese molto traballante. Alla fine comunque ci fa passare e subito Lui mi implora per una sigaretta: è il nostro primo incontro con le “smoking area” giapponesi che a Narita hanno l’aspetto di piccole cabine poste all’esterno dell’aeroporto.
Una ragazza molto gentile ci indica, questa volta con un buon inglese, dove possiamo cambiare i nostri vaucher dei JR Pass e prendere quindi il Narita Express (NEX). L’ufficio JR a Narita (posto al piano B1) è esattamente come mi aspettavo un ufficio giapponese: un po’ caotico, ma perfettamente organizzato. Appena entriamo un ragazzo ci chiede quanti vaucher abbiamo e ci consegna delle cartoline da compilare assieme al nostro numero di attesa. Una volta arrivati al desk i ragazzi sono molto gentili e super efficienti, ci spiegano come funziona il pass, ci prenotano i posti a sedere per il NEX e ci indicano che linea dobbiamo prendere una volta a Tokyo per raggiungere il nostro hotel. Come tutti i turisti presenti veniamo rassicurati che nelle stazioni JR tutte le indicazioni sono anche in inglese e ci consegnano una piccola guida della città in italiano.
Curiosità: In Giappone non esiste il pianoterra. La numerazione inizia da 1 e va a salire o a scendere (i piani con la lettera B prima del numero), ma niente 0.
Il viaggio in NEX dura un’ora e prima di arrivare a Tokyo dal finestrino osservo un Giappone che non mi aspettavo: verde, verdissimo, pieno di alberi e di risaie ad ogni angolo.
Avevamo già deciso di non fare nessuna tessera per i trasporti di Tokyo: il JR Pass ci da diritto ad utilizzare i treni di superficie della città, più che sufficienti per visitarla in lungo ed in largo, fare altre tessere per la metropolitana o gli autobus sarebbe solo uno spreco di soldi. Arriviamo quindi a Ueno senza problemi usando il pass: è ormai quasi mezzogiorno, l’orario di check-in dell’hotel sono le 14, ma hanno promesso di tenerci i bagagli. Abbiamo però un po’ di difficoltà ad orientarci, l’incrocio di fronte alla stazione è impossibile da attraversare a piedi e le passarelle pedonali sopraelevate ci sembrano un labirinto. Per fortuna le strade principali portano il nome anche in caratteri romani e alla fine sbattiamo proprio contro l’hotel. Sorpresa, la camera è pronta e ci lasciano salire senza nessun problema! Il tempo di posare i bagagli e decidiamo di sfruttare quel che resta del pomeriggio visitando Ueno.
L’Ameyoko, con i suoi negozietti e venditori, è a pochi passi dall’hotel così come il Parco. Purtroppo noi siamo arrivati in un momento “morto”: il parco di Ueno è rinomato soprattutto per la fioritura dei ciliegi o per i matsuri di metà luglio, ma rimane comunque una splendida area verde. Non visitiamo il Tokyo National Museum perche preferiamo continuare a girare la zona a piedi beandoci del fatto che c’è il sole e non fa nemmeno tanto caldo. Non visitiamo nemmeno lo zoo, per quanto curati gli animali sono in spazi piuttosto ristretti e non mi va di vederli così.
Curiosità: Ameyoko è la contrazione di Ameya-yokocho, ovvero strada dei negozi di caramelle. Si tratta di un lascito del mercato nero del dopoguerra: le bancarelle di dolciumi spacciavano sottobanco altri prodotti, soprattutto americani. Oggi sono caratteristici i calamari secchi, le spezie e gli spiedini di frutta.
Decidiamo quindi di concludere il pomeriggio ad Akihabara, che si rivela però una vera delusione. L’Electric City non è altro che un’accozzaglia di negozi di elettronica, alcuni dei quali con scatoli pieni di materiale elettrico posti fuori dall’entrata: è caratteristico, ma molto, molto lontano dall’idea di Giappone tecnologico e avvenieristico. Akihabara è poi considerata la capitale dei manga, ma i negozi offrono per lo più hentai di ogni tipo e di ogni genere, con una forte predilezione per i lolicon. Al quarto negozio così mi rifiuto di continuare la ricerca e, schivando varie maid, decido di concludere la giornata al Tokyo Anime Center. Amara scoperta: il centro è “temporaneamente” chiuso dal 6 febbraio scorso!
Tokyo Travel Tips
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Hotel: Matsui Garden Hotel Ueno. Ottimo hotel posto giusto di fronte alla stazione di Ueno. Il personale è molto gentile e disponibile, la camera abbastanza grande (si tratta di una moderate semi-souble) e dotata di ogni comfort: tv con canali satellitari, pantofole, phon, prodotti da bagno, adirittura piastra per capelli e depuratore d’aria. Costo 12000Yen a notte, circa 120€. Info a gardenhotels.co.jp.
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Cena: giusto di fronte all’hotel si trova Hana No Hana, un piccolo locale specializzato nel ramen. Lo si piò riconoscere dal colore rosso dell’insegna e delle bandiere che portano il nome anche in romanji. L’interno è molto piccolo e un po’ sporco per gli standard italiani, ma il ramen è economico e assolutamente delizioso! Costo: 1300Yen (13€) di due ramen buonissimi e abbondanti.
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Come ho già detto, lasciate perdere la SUICA (tessera per la metro di Tokyo), il vostro JR Pass basta e avanza. Qui la piantina dei treni a vostra disposizione: http://www.jreast.co.jp/e/info/map_a4ol.pdf
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Per i fumatori: le sigarette costano come in Italia e, come da noi, per prenderle ai distributori automatici è necessario un documento giapponese di identità. Se fumate prendete il tutto al duty-free prima di partire per Tokyo, conviene. In Giappone è vietato fumare per strada, per farlo ci sono apposite aree per la maggior parte delle volte segnate anche nelle piantine turistiche! In compenso però si fuma dentro gran parte dei locali pubblici.