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Archive for the ‘Emozioni’ Category

30 Giorni di Pattinaggio ~ Giorno 5: il tuo programma di danza preferito

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La danza per me è una passione recente. Da piccolina, pur essendo la disciplina preferita di mia madre, non ne apprezzavo la bellezza. Questo per dire che, sfortunatamente, ho dovuto riempire le mie numerose lacune in tempi più recenti tramite articoli in rete e tanti, tanti video su youtube. Spero comunque di riuscire a darvi un quadro decente, perchè questa disciplina lo merita davvero.

Come al solito un po’ di storia. La danza è la più giovane delle discipline (e lo sarà almeno fino all’introduzione ufficiale del sincronizzato): introdotta ai Mondiali del 1952, agli Europei nel 1954 e alle Olimpiadi solo nel 1976. A differenza delle coppie, la danza non è mai stata predominio di una sola singola nazione, ma è stata per lungo tempo territorio di caccia europeo. Principalmente russo, d’accordo, ma la storia ricorda anche numerosi campioni inglesi e francesi (e nel loro piccolo anche italiani e bulgari). E se a livello mondiale le incursioni di pattinatori canadesi o americani non sono infrequenti, Tessa Virtue e Scott Moir sono stati la prima coppia nord americana a vincere una medaglia d’oro alle olimpiadi, interrompendo 34 anni di dominio europeo.

La danza, il cui scopo è riportare il ballo da sala su ghiaccio, viaggia con regole tutte sue: i partner non possono essere più distanti di 2 braccia, i salti sono vietati, i sollevamenti non possono superare la spalla di lui, la musica deve avere precise caratteristiche di ritmo….questo solo per dirne alcune.

Fino a due anni fa inoltre erano ancora in vigore gli obbligatori (CD – compulsory dance), dove tutte le coppie erano obbligate ad eseguire gli stessi passi, in genere per un giro di pista. La CD veniva considerata imprescindibile per valutare la tecnica dei pattinatori, motivo per cui è stata tenuta quando le altre discipline avevano abbandonato gli obbligatori ormai da tempo. Erano in molti però a sostenere che penalizzava fortemente la disciplina a livello televisivo, motivo per cui l’IOC ha fatto forti pressioni sull’ISU affinchè la CD fosse eliminata. E’ stata una cosa molto travagliata, ma alla fine gli obbligatori sono stati tolti alla conclusione della stagione 2009-2010.  Se volete il mio parere sulla questione la CD dovrebbe essere reintrodotta a livello junior: quando sai che parte del tuo punteggio finale dipende da una singola sequenza obbligotoria circolare la tecnica si affina di molto e, nella danza, la tecnica può essere tutto.

Comunque, ora anche la danza è stata uniformata alle altre discipline e si compone di due sole parti: la short dance (SD) e la free dance (FD). Mentre la FD è rimasta invariata, la nuova SD riassume certe caratteristiche delle vecchie CD e OD (original dance): semplificando di molto l’ISU decide una sequenza obbligatoria e i ritmi, ma i pattinatori possono scegliere le musiche e la coreografia purchè la musica rispetti il ritmo e la coreografia abbia gli elementi obbligatori. Un esempio: la stagione 2011-2012 aveva la Rhumba come sequenza obbligatoria e i pattinatori potevano scegliere fino a tre ritmi tra cha cha, rhumba, samba, mambo e merengue.

Ma veniamo a noi:

I miei ragazzi vincolo l’oro olimpico e entrano nella storia….Happy Goose Day! Un pezzo di eternità.

“Je suis malade” della coppia canadese Kaitlyn Weaver e Andrew Poje è indubbiamente la mia FD preferita della passata stagione, la prima che mi abbia mai fatto venire le lacrime agli occhi.

Il Bolero di Torvill e Dean era per me la favola della buona notte. Mia mamma mi raccontava non solo del programma che avrebbe mantenuto il più alto punteggio della storia sotto il sistema di voti 6.0, ma anche dell’espediente per riuscire a pattinare una versione non troppo tagliuzzata dal Bolero: con a disposizione al massimo 4minuti e 10secondi, la coppia inglese scavò nei cavilli delle regole e scoprì che il tempo iniziava nel momento in cui la lama veniva posata sul ghiaccio. Quel momento in cui, di fatto, si inizia a pattinare. Ecco quindi la trovata: nei primi 18secondi i due non posano lama sul ghiaccio. In questo modo la musica avanza (e non è stato necessario tagliuzzarla ulteriormente), ma i 4.10 minuti regolamentari iniziano solo nel momento in cui iniziano davvero a pattinare…Geniale, eh?

E poi sì, ancora loro. Quest’anno è stato tutto un gran parlare della “guerra delle Carmen del nuovo millennio” a causa di questo programma e del programma della nostra coppia Cappellini/Lanotte. La verità è che, per quanto bravi siano Anna e Luca, non c’è mai stata storia: la Carmen di Virtue/Moir è un qualcosa che non si dimentica. E non è che non lo si dimentica per la tecnica, ma perchè è la dimostrazione vivente che la danza sul ghiaccio è tutto, ma non una disciplina vecchia e noiosa. Questa Carmen, moderna, oscura, sensuale è la prova che due campioni possono permettersi di osare, rompere gli schemi, essere innovativi in una disciplina così attaccata alle sue radici…e per questo entrare nella storia.

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La vita è come il jazz, viene meglio quando si improvvisa.

(George Gershwin)

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Era dai tempi dell’università che non seguivo in streaming un anime in contemporanea con la messa in onda in Giappone. Mi ero ripromessa di farlo per alcuni titoli (l’ultima stagione di Nodame Cantabile o Usagi Drop, giusto per citarne un paio), ma alla fine dopo il dorato periodo dell’università avevo messo una pietra sopra la visione degli anime subbati.

 

Come ultimamente mi capita, ieri sera mi sono autoimposta che no, dovevo assolutamente guardare Sakamichi no Apollon. E’ stata decisamente una delle cose migliori che io abbia fatto nelle ultime settimane.

 

Ispirato al manga josei di Yuri Kodama, Sakamichi no Apollon è una storia molto particolare. Innanzi tutto per i disegni, squisitamente seinen e lontani dall’idea imperante di josei. Quindi per l’ambientazione (il Giappone della seconda metà degli anni ’60) e il motore della  storia (la musica jazz che fa incontrare e avvicinare i protagonisti). Tutto il resto è il migliore sliece of life, fatto di incontri, amicizie dove non ti aspetti, amori, risate e musica, tanta musica.

 

La dinamica che lega i protagonisti è tale da non lasciare insoddisfatto nessun tipo di lettore: abbiamo le storie d’amore per le donzelle, una buona dose di amicizia tra uomini per far sghignazzare il sesso forte, e ammiccamenti a palate al bromance il che spiega perchè sia una delle serie più amate del momento dagli appassionati di BL. 😉

 

Per quanto riguarda l’animazione in sè sembra discreta: non sono un’esperta ma non ho notato difetti mastodontici. La regia è buona e le musica carine (sinceramente mi aspettavo di più, stiamo pur sempre parlando di gente che ha musicato Cowboy Beebop…ma può ancora crescere, siamo solo a metà).

 

Status: 11 episodi totali

Sub: sia inglesi che italiani

Perchè guardarlo: per la storia orignale e ben narrata e per Sentaro ♥

 

Sometimes, life is like jazz and goes in an unexpected direction…

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“Il dolore è per sempre. Non scompare, diventa parte di te, passo dopo passo, respiro dopo respiro. Non smetterò mai di soffrire per la morte di Bailey perché non smetterò mai di amarla. È così. Il dolore e l’amore vivono intrecciati, non esiste l’uno senza l’altro. Non posso fare che questo, volerle bene, e cercare di vivere come faceva lei, con coraggio, energia e gioia.”

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Ma che bei libri che mi sono ritrovata a leggere ultimamente. Dopo anni di mediocrità, 3 nel giro di una settimana. Un miracolo.

 

The sky is everywhere è uno di quei libri che, come Hunger Games, ha languito nella mia libreria per anni, ma forse stavo solo aspettando il momento giusto per leggerlo.

 

Mi rendo conto che la trama, comunque la si cerchi di raccontare, lascia un po’ a desiderare perchè in questo libro più che in altri conta quello che le parole non riescono ad espirmere.

E’ la storia di una ragazza, Lennie, a cui è appena morta la sorella maggiore. E di Toby, il ragazzo di Bailey, che sembra l’unico che riesce a capire l’abisso nel cuore di Lennie. E di Joe, un ragazzo nuovo, che Bailey non l’ha mai conosciuta e si innamora di Lennie.

Ma è anche la storia di un amore, grandissimo, tra due sorelle. Ed è la storia di una perdita lacerante, che si sbatte contro il muro e ti leva il fiato. E’ la storia di un dolore che vuole essere raccontato senza che nessuno ascolti. E’ la storia di fiori, libri, musica, fiumi e alberi testimoni di una vita che non continuerà più, che continuerà a morire, ogni giorno, cento volte al giorno, mentre il resto del mondo avanza. E’ la storia di come si può riuscire a venire a patti con tutto questo.

 

“E’ uno sforzo colossale non provare il tormento di quello che avrebbe potuto essere, e tentare piuttosto di essere felici di quello che è stato. ‘Mi manchi’ le dico ‘Non riesco a sopportare l’idea che ti perderai così tante cose.’

Come può, il cuore, reggere tanto?”

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30 Giorni di Film ~ Giorno 7: un film che ti ricorda il tuo passato

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Piccole Donne, in una versione qualsiasi: che sia quella del ’33 (qui sopra), quella del ’49 con Elizabeth Taylor o quella del ’94 con Winona Ryder, non fa differenza.

 

Piccole Donne fa divano, coperta e tè caldo. Piccole Donne fa Natale e abbracci. Piccole Donne fa chiacchiere tra mamma e sorelle. Piccole donne è il film con cui tutte le donne dovrebbero crescere.

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I Mondiali di Pattinaggio sono finiti e non potevano finire in modo migliore: dopo anni di sofferenze e delusioni finalmente Carolina è riuscita a strappare l’oro mondiale, giusto coronamento di una stagione straordinaria.

Ma vediamo un po’ nel dettaglio com’è andata.

Coppie

Mie previsioni

Risultati effettivi

1) Aliona Savchenko e Robin Szolkowy 1) Aliona Savchenko e Robin Szolkowy
2) Tatiana Volosozhar e Maxim Trankov 2) Tatiana Volosozhar e Maxim Trankov 
3) Qing Pang e Jian Tong           3) Narumi Takahashi e Mervin Tran 
Outsider: Kawaguchi/Smirnov  Outsider: Qing Pang e Jian Tong

Lasciatemi dire che l’oro di Savchenko/Szolkowy è assolutamente immeritato. E non tanto per gli 11 centesimi che alla fine li separano da Volosozhar/Trankov; non perchè l’errore di Tania e Maxim nello short è stato davvero incredibile, inaspettato e stupido; non perchè nel FP Volosozhar/Trankov hanno dato l’anima, il sangue e il cuore. Ma perchè, probabilmente per la prima volta nella loro carriera, Aliona e Robin si sono seduti sugli allori. Forti del punteggio dello short e di un FP geniale e bellissimo hanno pattinato veramente alla cazzo: piatti, imprecisi, fuori unisono ed in anticipo sulla musica, e non hanno neppure fatto qualcosa per mascherarlo. Spero sinceramente che alla vista del punteggio del FP un brivido gelido gli sia corso lungo la schiena e gli abbia ghiacciato lo stomaco, è il minimo che si meritano.

Plauso a Volosozhar/Trankov che pagano un prezzo altissimo per un errore banale. Non a caso nel gala di ieri hanno scelto di riproporre lo short mancato piuttosto che il programma da esibizione. Il gesto di Maxim e il messaggio, neanche troppo subliminale, sono stati chiarissimi: avete vinto la battaglia, ma non la guerra. Poco da fare, Mozorov è il Josè Mourihno del pattinaggio.

Incontenibile gioia per Narumi Takahashi e Mervin Tran che regalano al Giappone la prima medaglia mondiale in questa specialità. La piccola Natumi sul K&C era una vera furia! =D Complice un programma pulito e un’ottima qualità di pattinaggio, Narumi e Mervin tengono la terza posizione e riescono a respingere l’assalto dei cinesi Pang/Tong (finiranno quarti) anche se emozionalmente regalano meno degli avversari.

I nostri Stafania e Ondrej pagano l’ansia che gli si legge chiaramente in volto e ne inficia un po’ la prestazione, soprattutto per components e interpretazione. Andrà meglio la prossima volta, ma sono cmq gli 11mi al mondo! Una segnalazione per la piccolissima coppia cinese Sui/Han: ce ne faranno vedere della belle.

Foto ricordo, ovvero questi due non me la raccontano giusta.

 

 Danza

Mie previsioni

Risultati effettivi

1) Tessa Virtue e Scott Moire 1) Tessa Virtue e Scott Moire
2) Meryl Davis e Charlie White 2) Meryl Davis e Charlie White
3) Kaitlyn Weaver e Andrew Poje  3) Nathalie Pechalat e Fabian Bourzat
Outsider: Pechalat/Bourzat  Outsider: Kaitlyn Weaver e Andrew Poje 

Vincono i miei ragazzi che dominano sia nella SD che nella FD. Virtue/Moire riportano in vita Fred Astaire e Audrey Hepburn regalando una free dance frizzante, veloce, accattivante ma anche precisa. Ritornano a dominare sul mondo dopo la vittoria del 2010, per loro 5° podio consecutivo. Mi dispiace un po’ che abbiano cambiato il programma di esibizione perchè “I want to hold your hand” era stupenda. ♥

Seconda la coppia americana che, dopo gli ottimi successi del GP, finale compresa, sicuramente ci aveva sperato di riuscire a doppiare l’oro dell’anno scorso. Ed invece già ai 4Continents  l’aria era cambiata, con punteggi tecnici inferiori all’inizio della stagione e sequenze obbligatorie mai valutate sopra il livello 3. Se devo essere sincera i loro programmi di quest’anno non mi piacevano neanche tanto e ad ogni stagione che passa loro mi piacciono sempre meno: superato l’iniziale stupore per la velocità assurda che raggiungono sui pattini, si nota il pattinaggio a volte un po’ sporco e fuori timing.

Terzi, per la mia felicità nonostante li avessi dati fuori dal podio, i francesi. Nathalie e Fabian hanno avuto l’ingrato compito di pattinare dopo Virtue/Moire nella SD e la differenza purtroppo s’è vista. Originale e in timing come sempre il loro libero sul Faraone e la sua Mummia (adesso però basta,eh! Che son stufa di vederlo) anche se a mio avviso inferiore a quello di Weaver/Poje…non so, a me 5 punti in più nei components sono sembrati esageratamente tanti. Comunque, chapeau alla coppia francese che, sotto gli occhi di una nazione e di pezzi storici della danza francese (Anissina/Peizerat e Delobel/Schoenfelder non hanno mai lasciato l’arena, secondo me hanno anche dormito lì), ha saputo resistere alla pressione.

Quarti, felici ma secondo me un po’ penalizzati, la seconda coppia canadese: Kaitlyn Weaver e Andrew Poje. La loro FD era spettacolare ed intensa, assolutamente impossibile staccar loro gli occhi di dosso soprattutto perchè la pattinano con tale trasporto…alla fine piangevo anch’io come la Krylova =,)

Nota di merito per i nostri Anna Cappellini e Luca Lanotte: la loro “La Strada” era davvero bella, veloce, precisa, ben pattinata. Con un pannello tecnico particolarmente pignolo e non disposto a regalare sono stata davvero contenta che siano riusciti a battere il loro personale. Si sono addirittura piazzati davanti agli Shibutani e a Bobrova/Soloviev, peccato non essere riusciti a tenere dietro anche Ilinykh/Katsalapov, davanti davvero di un  soffio (0.38 punti).

Foto ricordo, ovvero ma come sono teneri.

 

 

 

 

 

 

Uomini

Mie previsioni

Risultati effettivi

1) Patrick Chan 1) Patrick Chan
2) Daisuke Takahashi 2) Daisuke Takahashi
3) Yuzuru Hanyu 3) Yuzuru Hanyu
Outsider: Jeremy Abbott  Outsider: Brian Joubert 

Il mio ragazzo è salito sul podio ♥♥♥♥♥♥♥♥ *momento fangirlesco assoluto*

Ricomponiamoci. Ho sperato fino all’ultimo che la giustizia divina fulminasse Chan sul posto e gli ricordasse che è un’essere umano sopravvalutato, ma dal vedere il suo tempo non è ancora giunto. How disappointing. Per favore, per piacere, può qualche giudice sano di mente rendersi conto che non è possibile valutare Chan 9.21 nell’interpretazione?!? Quel ragazzo è espressivo come un palo della luce e trasmette le stesse sensazioni di una scatola di cioccolatini vuoti: fastisiosa insoddisfazione. Ad ogni modo, era tutta la stagione che lo strapagavano nonostante errori e cadute, quindi qui non poteva certo essere diversamente. Fischi per lui all’uscita del punteggio: rassegnati bello, non stai simpatico a nessuno.

Secondo posto ormai prenotato dal povero Daisuke Takahashi che, qualsiasi cosa faccia, non riesce a farsi pagare. Non mi sono stracciata la vesti dall’entusiasmo questa stagione per i suoi programmi, se devo essere sincera. Era belli sì, particolari, pattinati bene, ricchi, senza tempi morti, ma non mi ha catturato il cuore, ecco. Ad ogni modo rimane una spanna sopra Chan, questo è poco ma sicuro e tutto il mondo lo sa…solo i giudici ISU vivono su Marte.

Terzo, storico, bellissimo, meritatissimo, posto per Yuzuru Hanyu che ha regalato la più bella ed emozionante esibizione della serata ♥♥♥♥♥♥♥  Mi sono innamorata di lui e del suo FP dalla prima tappa del GP e ho sperato di poterlo vedere pulito almeno una volta questa stagione. Non è stato proprio così al 100%, ma la caduta è avvenuta in una transition quindi non ha minimamente inficiato l’altissimo livello e valore tecnico del programma. Yuzuru ha lottato con le unghie e con il sangue, era tesissimo e si vedeva (alla fine è arrivato stremato), ma ci ha messo il cuore e tutto il mondo l’ha visto: nell’arena non volava una mosca, a casa credo che nessuno riuscisse a staccargli gli occhi di dosso. Se alla finale del GP mi aveva fatto tenerezza con la sua faccina da anime e l’immancabile Winnie the Pooh al K&C, sabato mi ha fatto davvero piangere. =,) Caro Yuzuru, il bronzo te lo sei davvero meritato e con il tuo talento altre soddisfazioni arriveranno, non mollare.

Foto ricordo, ovvero quello sguardo ha catturato tutti noi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ed infine, Donne.

Mie previsioni

Risultati effettivi

1) Carolina Kostner 1) Carolina Kostner
2) Mao Asada 2) Alena Leonova
3) Ashley Wagner 3) Akiko Suzuki
Outsider: Alena Leonova, Ashley Wagner Outsider: Ashley Wagner

Questo è stato il podio che più ho cannato nelle mie previsioni, ma ho centrato la sola medaglia che veramente importava: l’oro di Carolina Kostner. Dopo un errore davvero sciocco nel corto (un flip doppio e non triplo) che le era costato la terza posizione, Carolina non ha caduto minimamente alla pressione del libero e nonostante sia sia ritrovata a pattinare dopo la Leonova ha sfoderato un libero perfetto: 5 salti tripli, di cui uno in combinazione con 2 doppi, trottole e passi di livello 4, components stellari dove solo le transitions hanno preso meno di 8. Il suo sorriso alla fine degli elementi di salto diceva tutto.

Secondo posto per un’agguerrita Leonova che è riuscita a dimenticare il mezzo disastro degli europei. Splendido programma corto costruito proprio per esaltare le sue caratteristiche, mentre nel libero ha pagato un po’ la tensione: non ha fatto errori, ma la si vedeva più rigida e la lunga preparazione dei salti ha inficiato un po’ la presentazione complessiva del programma. 

Al terzo posto Akiko Suzuki, delusissima dal punteggio dello short, ha sfoderato un libero raffinato ed elegante, anche troppo per i miei gusti. A volte mi sembra che le giapponesi tendano a pattinare tutte nello stesso modo e a fare programmi tutti uguali… Ho decisamente preferito Ashely Wagner, sebbene ne avessi ormai le balle piene di vedere cigni neri, bella, sicura, carica, intensa. Per fortuna c’era lei a salvare l’onore di casa America! Alla fine ha pagato i punti persi nello short, ma può consolarsi con il secondo punteggio tecnico della serata, seconda solo a Carolina. Ottava la nostra Valentina Marchei che ha contribuito con la sua ottima prestazione a garantire 3 posti per l’Italia ai prossimi Mondiali e a portare la squadra al prossimo ISU World Team Trophy.

Foto ricordo, ovvero non potendo mettere me che salto e piango nel salotto di casa metto lei che è meglio.

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